Mi sono spesso chiesta cosa mi spinge a scrivere. Ho iniziato a farlo dai tempi del liceo, ho proseguito per lungo tempo. Ma ciò che scrivevo rimaneva solo alla mia portata. Era una scelta.
Sentivo di avere delle storie dentro, che in qualche modo dovevo metterle nero su bianco. Spesso è stato come una medicina per il mio animo. Ho sempre avuto la sensazione di non essere all'altezza, di non avere storie interessanti da raccontare se non per me stessa. Sono cresciuta, sono cambiata ma quel senso di inadeguatezza non mi ha mai lasciato. Fortunatamente però la mia caparbietà mi ha portato, una volta scritto un romanzo, a volerlo condividere.
La mia "testa" mi ha ringraziato perché era, ed è ancora, piena di personaggi che si accalcavano e che volevano uscire allo scoperto.
Il primo romanzo (L'altra faccia della luna, ed. bookabook) sta riscuotendo buone recensioni dai lettori e quel che più mi gratifica è che la maggior parte mi dice di averlo letto tutto d'un fiato, che scorre molto bene, che si è rivisto in alcuni passaggi in quel personaggio o in quell'altro. Questo vuol dire che non li ho tediati, questo vuol dire che le storie scritte sono storie vere in cui tutti possono vedere aspetti della loro vita.
Se anche tu lo hai letto, vuoi lasciare un commento a questo post? Grazie
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