Si sono seduti al tavolo. Il cameriere premuroso ha subito acceso una candela e chiesto cosa preferivano bere, per il resto dell’ordinazione c’era tempo. Lui in camicia, maniche arrotolate sino al gomito, e pantalone grigio. Lei con un top leggermente scollato, orecchini e sorriso stampato sul viso. Arriva il vino, bianco, fresco, frizzante. Lui la invita per un brindisi, lei ride. Ordinano le pietanze, ma non è il cibo il piatto forte della serata. Lui non fa che parlare, raccontare; lei ride e lo guarda smaliziata. Sono al loro primo appuntamento vero, lo so, si percepisce. Stanno flirtando.
Con il tempo quella sorte di magia sembra volatizzarsi. Subentrano altre gestualità, altri discorsi. E gli occhi non hanno quel lampo improvviso che ti fa capire che stai flirtando. Rimane l’amore, quello si. Ma spesso lo si dà per scontato. Invece come era piacevole quella sensazione, quel fremito provato al primo vero appuntamento. Quando al termine della serata si valica quella sottile linea che divide due amici da due futuri amanti.
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