Alla fine degli anni Novanta, in due paesi della Bassa Modenese separati da una manciata di chilometri di campi, cascine e banchi di nebbia, sedici bambini vengono tolti alle loro famiglie e trasferiti in località protette. I genitori sono sospettati di appartenere a una setta di pedofili satanisti che compie rituali notturni nei cimiteri sotto la guida di un prete molto conosciuto nella zona. Sono gli stessi bambini che narrano a psicologi e assistenti sociali veri e propri racconti dell’orrore. La rete dei mostri che descrivono pare sterminata, e coinvolge padri, madri, fratelli, zii, conoscenti. Solo che non ci sono testimoni adulti. Nessuno ha mai visto né sentito nulla. Possibile che in quell’angolo di Emilia viga un’omertà tanto profonda da risultare inscalfibile? Quando la realtà dei fatti emergerà sotto una luce nuova, spaventosa almeno quanto la precedente, per molti sarà ormai troppo tardi. Ma qualcuno, forse, avrà una nuova occasione. (da Einaudi.it)
Ho voluto leggere questo libro e l'ho letto in pochissime ore. Le vicende raccontate nella prima parte del libro (divisione da me creata per meglio raccontare) sono da una parte agghiaccianti ma anche talmente inverosimili da chiedersi come professionisti abbiano potuto dar credito a questi racconti. Nella seconda parte ti si stringe il cuore, e non potrebbe essere altrimenti, nel conoscere il destino di molte persone coinvolte in questa tragedia.
E tutto questo fa meglio comprendere le vicende attuali di Bibbiano e ci esortano a non abbassare la guardia su queste (ed altre) vicende.
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